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Mar 20, 2022 - Rosa Croce d'Oro XVII° sec., Rosacroce del XVIII° sec., Senza categoria, Thesaurus Thesaurorum Rosa et Aurea Crucis    Commenti disabilitati su Il Vestibolo del Tempio della Vera Rosa Croce (estratto)

Il Vestibolo del Tempio della Vera Rosa Croce (estratto)

Il luogo o stato in cui vive il vero Rosacroce è troppo elevato e glorioso per essere descritto a parole. Quando entriamo nel Vestibolo del Tempio della vera Rosa Croce, entriamo in una regione di pura beatitudine e felicità. C’è un fulgore di luce soprannaturale, in cui cessa ogni pensiero laborioso e ogni esercizio dell’immaginazione, allo scopo di attrarre conclusioni logiche sull’ignoto, poiché in quella luce è il regno della pura conoscenza; vivere lì è percepire, e percepire è conoscere. In quel paradiso della coscienza celeste non può entrare nulla di impuro. Non c’è posto per la carne e sangue terrestri; ma gli esseri spirituali che abitano quel regno sono fatti della carne e del corpo di “Cristo”, in altre parole, della sostanza dell’anima spirituale.
H.P. Blavatsky, nella sua “Chiave per la Teosofia”, dice che ci sono esseri che hanno raggiunto uno stato di coscienza spirituale che darebbe loro il diritto di entrare nello stato di Nirvana; tuttavia, per compassione per l’umanità, rimangono ancora residenti su questa terra, abitando invisibilmente agli occhi dei mortali il piano astrale del nostro pianeta. In ciò, descrive il vero ordine della Rosa Croce d’Oro come una Fratellanza spirituale, e se uno di questi esseri superiori, per uno scopo o per l’altro, si reincarna in un corpo umano su questo pianeta, allora ci sarà un vero Rosacroce in una forma visibile su questa terra.

Set 13, 2013 - Rosa Croce d'Oro XVII° sec.    Commenti disabilitati su LA PRIMA MATERIA

LA PRIMA MATERIA

Sulla Prima Materia molto è stato scritto e detto, alcune sono immagini di questa, altre mere speculazioni.

Una bella immagine sulla natura della prima materia la si ritrova nel Catechismo del grado di Maestro Egiziano, della Massoneria Egizia di Cagliostro:

 

<<D: Cosa avete visto all’interno del Tempio?

R: Una colomba molto cara e favorita da Dio, un santuario risplendente di luce, una tavola allegorica contenente i più grandi segreti della Natura e una stella brillante su ciascuno dei cuori dei venerabili.

D: Cosa significa questa stella? (n.d.t.: si tratta della stella brillante che il maestro vede su cuore dei Venerabili)

R: Una bella rosa attorno alla quale vi sono due iscrizioni, una consiste in queste parole <<io credo alla rosa>> e l’altra da queste <<Prima Materia>>.

D: Cosa significa questa rosa?

R: Essa è l’emblema di questa prima e preziosa materia di cui si parla costantemente in tutti gli scritti della nostra dottrina e che si trova nelle mani di tutti gli eletti.>>

 

Appare chiaramente che la Prima Materia dei lavori alchemici, della Loggia Egiziana, era la Rosa, posta sul cuore, ovvero, la Scintilla Divina che si trova al centro matematico del Microcosmo.

 

La stessa Scintilla di cui parla la tradizione Gnostica.

 

A questa Scintilla, a questa Rosa, il maestro si doveva affidare completamente, come suggeriva il motto <<io credo alla rosa>>.

 

Questa Prima Materia è presente in uno stato potenziale e deve, quindi, essere trovata e impiegata per una concreta trasformazione dell’Iniziato.

 

Essa è la pietra che scartata dai costruttori è divenuta Testata d’Angolo, è la Pietra cubica che deve essere aperta divenendo una croce sulla quale il principio divino possa fiorire.

 

Si tratta di un percorso che non può essere fatto per egoismo ma che richiede il dono di sé al Divino in servizio all’Umanità.

 

A questo proposito nella professione di fede di Cagliostro leggiamo la seguente frase:

 

<<Come il vento del Sud,
come la rifulgente luce del Mezzogiorno che caratterizza la piena conoscenza delle cose e la comunione attiva con Dio, io vengo verso il Nord, verso la bruma e il freddo,
abbandonando dappertutto sul mio passaggio alcune particelle di me stesso, prodigandomi, diminuendomi ad ogni stazione, ma lasciandovi

un po’ di chiarezza,
un po’ di chiarore,
un poco di forza,

sino a che infine io sia arrestato e fissato definitivamente al termine della mia carriera, all’ora in cui la Rosa fiorisca sopra la Croce. Io sono Cagliostro!>>

 

In questo passo Cagliostro esprime il suo desiderio di servire l’Umanità donandole quanto della Luce vera la sua anima ha potuto cogliere, in oblio di sé, fino a quando il suo lavoro fosse stato totalmente compiuto.

 

La parola “arrestato” in questo contesto non si riferisce ai suoi periodi di reclusione, ma al momento di quiete dell’anima, che sopraggiunge quando l’iniziato ha compiuto il suo lavoro interiore e può dire, rispetto alle sue tendenze inferiori, <<consummatum est>>.

 

Si tratta del momento in cui egli realizza pienamente il suo stato di Rosacroce.

 

A una prima lettura sembrerebbe che Cagliostro dica che questo suo lavoro, in dono di sé, termini con la sua realizzazione dello stato di Rosacroce, tuttavia non è così.

 

Si tratta di un passaggio che spiega che il lavoro di un Rosacroce cambia nel momento in cui raggiunge realmente tale stato.

 

Delle fasi di cui egli si è precedentemente occupato si occuperanno gli iniziati da lui formati, mentre egli svolgerà funzioni più delicate e su diversi piani.

 

Il Barone Tschoudy, il cui lavoro fu profondamente Ermetico ed Alchemico, allievo del Principe Raimondo di Sangro (Principe di San Severo), dedicò un certo studio ai rituali del 28° e 29° Grado della Massoneria Scozzese.

 

Il 28° grado, Cavaliere del Sole, del Rito Scozzese Antico ed Accettato, corrisponde al 23° del Rito di Perfezione di cui il rituale si trova nel Manoscritto Franken. In tale rituale si trovano le basi per un lavoro di tipo ermetico volto alla trasmutazione alchemica.

 

Il 29° Grande Scozzese di Sant’Andrea non era presente nel Rito di Perfezione e quindi non si trova nel Manoscritto Franken. Di questo grado, generalmente solo comunicato all’atto dell’Iniziazione al 30° Cavaliere Kadosh, e quindi non praticato, esistono diversi rituali, più o meno recenti, che si rifanno alla storia dei crociati.

Il più antico che ho trovato è una pubblicazione fatta da Albert Pike, di un rituale in lingua inglese, di cui non si sa la data esatta di composizione ma che ragionevolmente possiamo supporre essere dei primi dell’800.

 

Lo stesso Pike afferma essere probabilmente una traduzione dal Francese.

 

Questo elemento fa supporre che detto testo possa avere elementi comuni a quelli del rituale al quale Tschoudy s’interessò nelle sue ricerche.

 

Nel rituale d’Iniziazione al 29° grado, ristampato da Pike, all’iniziando è detto che deve adorare e venerare il Divino in un modo ben superiore e più profondo di quanto abbia fatto come Maestro nei gradi precedenti.

 

Egli deve votarsi totalmente al divino.

 

Nel detto rituale apprendiamo che il Maestro Scozzese di Sant’Andrea è un Gran Sacerdote che ha diritto di Officiare il suo Ministero nel Santo dei Santi e che conosce il Mistero del Santo Nome.

 

Al Gran Sacerdote Dio parlava in modo diretto, senza intermediari.

 

E’ detto, anche, che un Maestro Scozzese di Sant’Andrea deve adorare Dio come YHWH e non più come ADONAI, ovvero, deve trovare Dio nel più profondo di sé stesso, al centro del proprio microcosmo, deve avere con Lui un rapporto diretto.

 

Infatti, il tetragramma YHWH ci rimanda alla famosa frase che si legge in Esodo 3:14 :

אהיה אשר אהיה

Ehie Asher Ehie (Io Sono colui che E’).

 

Questa fu la risposta data da Dio a Mosé quando questi gli chiese il suo nome.

 

Dio soggiunse poi <<Dirai così ai figli d’Israele: “L’Io Sono mi ha mandato da voi”>>.

 

Dio presenta se stesso con le uniche parole che possano indicare, ma non racchiudere, la sua vera essenza, ovvero, l’Essere nel suo più ampio e assoluto significato.

 

Il passo dell’esodo citato è l’immagine, quindi, di un rapporto intimo e diretto con DIO, con l’Essere Assoluto.

 

Questo rapporto diretto con Dio è la condizione di base per dedicarsi ai cinque punti o regole di un Maestro Scozzese di Sant’Andrea che devono portare l’iniziato alla trasmutazione alchemica del suo essere.

 

Possiamo quindi vedere, come la Tradizione indichi nella Rosa, la Scintilla Divina, la porta che da accesso a questo rapporto fra l’Iniziato e Dio. Questa è la Prima Materia senza la quale nessuna operazione alchemica può essere portata a buon fine.

 

Buon Cammino!


Bibliografia:

·     Rituel de la Maconnerie Egyptienne, Editions Des Chaiers Astrologiques

·     Arturo Reghini (1878-1946) – Articolo dal titolo «Una pagina esoterica di Cagliostro», Ignis Rivista di Studi Iniziatici, Anno I, Numero 8-9, Agosto-Settembre 1925, Roma, pp. 269-278.

·     A. Pike, Reprint of Old Ritual, Kissinger Publishing.

 

Il Caldeo

Quando si parla di Rosacroce sette-ottocentesca, spesso compare un archetipo comune, quello del Caldeo.

 

Il Conte di Westerlool possedeva un importante corpus di scritti alchemici italiani e molto s’interessò a Giuseppe Francesco Borri (Medico e alchimista, legato alla storia della Rosacroce d’Oro dell’Italia del tempo). Di quest’ultimo possedeva un manoscritto di ricette, oggi noto come Libro del Cavalier Borri. Probabilmente acquistò i testi italiani in occasione di un viaggio fatto a Roma, nel quale fu ospite di un antiquario. Il Conte ha lasciato due tomi di memorie delle sue gesta.

 

Il Protagonista del più famoso romanzo di Edward Bulwer Lytton, “Zanoni”, è un Caldeo immortale, conoscitore dei segreti della natura. Questi fu iniziato, nell’antica Caldea da Megnur. Vi è una certa somiglianza fra Megnur, più che Zanoni, e il caldeo descritto dal Conte di Westerloo. Di fatto con Zanoni quest’ultimo avrebbe poco in comune.

Molto interessante notare che Sir. Lytton dice di aver ricevuto il testo da un antiquario di libri antichi, che si scoprirà essere Glyndon, il giovane ambizioso che fallì l’iniziazione.

Sembra che Sir. Lytton fosse membro della Societas Rosicruciana in Anglia (SRIA), nei rituali della quale vediamo (quelli del 1860) un rimando alla Rosacroce d’oro di Federico Gualdi ed un riferimento al maestro di Gerolamo Ruscelli, Alessio Piemontese (identificato in seguito con lo stesso Ruscelli).

 

Nel Thesaurus Thesaurorum a Fraternitate Rosae et Aureae Crucis Testamentum – 1580, negli statuti in apertura leggiamo all’articolo 26 che a un fratello che si rechi in un luogo dove ha già soggiornato per parecchio tempo in passato, è chiesto di cambiare la propria figura per mezzo della pietra per non essere riconosciuto. Questa ingiunzione compare solo nella versione tedesca degli statuti, mentre in quella italiana, troviamo un riferimento nell’articolo 31 ove è detto che se un Fratello vuole RINNOVARSI, deve passare tre regni e restarvi per dieci anni senza poter tornare da dove è partito per almeno 30 anni.

L’undicesimo libretto del detto Tesaurus ha titolo COME UN MAGO PUO’ CAMBIARE LA SUA NATURA E RINGIOVANIRE. Questo libretto riporta un procedimento, ovviamente simbolico, grazie al quale il mago può mutare il suo aspetto e durante questa catarsi cambia anche capelli e denti. Vediamo qui un tratto comune con quanto il Caldeo disse al Conte di Westerloo. Lo stesso procedimento si ritrova nel libro dei rituali della massoneria egizia di Cagliostro e corrisponde alla seconda quarantena.

 

Riassumendo

Quando nei testi citati si parla di rinnovamento, questo è una metafora per la Trasfigurazione. Tuttavia, i Caldei di questi racconti, e gli stessi testi, lasciano trasparire una certa longevità negli Adepti in questione.

Sembra quasi che l’uomo alla nascita abbia un tempo di massima che gli è concesso, tempo che può essere anche piuttosto lungo (il caldeo sostiene sino anche a mille anni).

A proposito di longevità riporto da wikipedia cosa la ricerca genetica ha trovato:

<<Il telomero è la regione terminale del cromosoma, da cui deriva il nome stesso, composta di DNA altamente ripetuto, non codifica per alcun prodotto proteico. Il telomero ha un ruolo determinante nell’evitare la perdita di informazioni durante la duplicazione dei cromosomi, poiché la DNA polimerasi non è in grado di replicare il cromosoma fino alla sua terminazione; se non ci fossero i telomeri la replicazione del DNA comporterebbe dopo ogni replicazione una significativa perdita di informazione genetica. Diversi studi hanno dimostrato che il progressivo accorciamento dei telomeri ad ogni ciclo replicativo sia associato all’invecchiamento cellulare.>>

vedi (http://it.wikipedia.org/wiki/Telomero

 

Sembra che un neonato abbia circa il doppio di Telomeri di un sessantenne.

Per quanto riguarda la rigenerazione cellulare ricerche fatte in laboratori statunitensi hanno mostrato che se possibile attivare capacità rigenerative in un campione di cavie da laboratorio, è anche vero che ad ogni rigenerazione si ha un accorciamento dei Telomeri e che le cellule cerebrali sembrano essere le uniche non rigenerabili.

Sembra quindi che anche la genetica confermi che una l’uomo ha una possibile durata massima per la vita biologica, che però si riduce progressivamente durante il corso della vita stessa, ma mai si allunga.

Cito sempre dallo stesso articolo di Wikipedia:

<<Nell’uomo, ad esempio, numerosi tumori sono in grado di aumentare l’attività della telomerasi, ottenendo una capacità di replicazione pressoché infinita.>>

Nello stesso articolo, a proposito di possibili terapie geniche per l’attivazione della Telomerasi nell’uomo, si legge:

<<Le principali perplessità della comunità scientifica riguardo a questo tipo di approccio, comunque, riguardano l’eventuale rischio cancerogeno che tali farmaci potrebbero comportare: l’allungamento della vita di ogni cellula, infatti, è intrinsecamente correlato ad un aumento della vulnerabilità al cancro.>>

Sembra quindi che la Natura abbia posto un limite biologico invalicabile alla massima longevità possibile per ciascuno.

L’uomo però, se non può aggiungere un solo giorno al limite fissato per la sua dissoluzione, può, tuttavia, togliervi vari decenni a causa della sua condotta.

E’ palese che lo stile di vita sia un importante fattore nel determinare la durata di una vita. Se la vita è in armonia, reale, con il Logos, allora, i fattori che danneggiano la struttura biologica (compresi tutti i suoi aspetti sottili) sono ridotti. Questo non significa che un modo di vivere sano allunghi necessariamente la vita ma evita di ridurre il tempo che c’è concesso.

Inoltre avere uno stile di vita sano, dal punto di vista di un iniziato, significa qualcosa di diverso da quanto solitamente s’intende con questa espressione.

Per l’iniziato significa vivere in armonia con le leggi del Logos e per poterlo fare è necessario comprenderle e adeguarvisi. Per giungere fare questo è quindi necessario un profondo lavoro su di sé.

Ad esempio, essere vegetariani è un ottimo aiuto sul cammino, ma il non nutrirsi di animali non elimina gli aspetti di aggressività, legati all’auto-conservazione, presenti nel nostro astrale. Per eliminarli è necessario un lavoro personale e profondo.

Per un Adepto queste considerazioni sono importanti poiché la sua vita, essendo una Vita di Servizio, è un contributo al piano di Salvezza per l’umanità.

Il Caldeo è un archetipo che rappresenta l’Iniziato che ha raggiunto il fine dell’iniziazione e che per tale motivo è disinteressato alla bolgia quotidiana.

Egli è immortale secondo l’anima-spirito e longevo secondo il corpo, per quanto questo serva al lavoro al Servizio dell’Opera di Dio, per la salvezza del mondo e dell’umanità.

Come però si legge a proposito dei Fratelli nella Fama essi “Trascorsero la loro vita in questo lodevole comportamento; tuttavia, sebbene i loro corpi fossero immuni da ogni malattia e dolore, queste anime non potevano oltrepassare il termine fissato della dissoluzione.”.

Le scelte o gli atteggiamenti, di un simile Adepto, sono incomprensibili per chi non ha raggiunto tale stato.

Un simile Fratello o Sorella sa ottenere la Pietra e utilizzarla con sapienza per la propria totale Trasfigurazione ed al servizio degli altri.

 

Buon Cammino!

Il Liber Mundi

Nel post, di cui di seguito ricordo il link, si parla del Liber M, citato nella Fama Fraternitatis e di cosa rappresenti.

http://rosacroce.myblog.it/archive/2011/09/17/il-liber-m-e-la-conoscenza-di-se.html

Fra l’opera poetica del Marchese Francesco Maria Santinelli, che fu un alchimista e membro italiano della Rosacroce d’Oro di Federico Gualdi, ho trovato le seguenti rime nelle quali si parla del Libro del Mondo (Liber Mundi in latino, Libro M.):

 

Un libro è il Mondo all’Huom Leonora invitta,

   Un libro in cui da noi si legge Iddio

   E un Mondo è ‘l Libro ancor ch’oggi t’invio,

   Un Mondo in cui l’Onnipotenza è scritta.

Tu contempli il Mondo; in lui descritta

   La Fabrica vedrai del Libro mio,

   Se il Libro leggi, in lui vedrai com’io

   La Fabrica del Mondo ho circoscritta.

L’Uno e l’Altro dal Nulla osserva estratto;

   Libro fatto a un sol detto, il mondo trovi;

   Mondo sol di parole il Libro fatto.

Ma, se Dio che imitar sempre ti movi, Il suo

   Mondo approvò per buono in atto, Sarò  

   buono anche il mio, se tu l’approvi,

 

Dixit Deus: «Prodncat TerraAnimam viventem in genere suo, Iumente, Reptiles ,Bestias».

  Et ait: «Faciamus hominem ad imaginem et similitudinem

nostram », et creavit hominem.

 

A la voce Divina il Mondo s’era

   Gia di Corpi viventi il sen gravato:

   Il domestico Armento era sul Prato,

   Era al Monte, era al Pian, l’Angue e la Fera,

Quando il primo Homo in simiglianza vera

   De l’Artefice Eterno, esce creato.

   Mirabile Fattura, Homo formato

   Di fango vil con perfetione intera.

Signor, ma come? Attonito rimango

   Su l’ammirar, che a cosi bel Lavoro

   Non scegliesti in materia altro che Fango!

Poscia in me stesso il grande Arcano adoro,

   E l’Alterezze mie pentite piango,

   Io, che i piedi ho di Fango, e il Capo d’oro.

Buon Cammino!

Bibliografia:

Francesco Maria Santinelli – Sonetti Alchemici E Altri Scritti Inediti – a cura di Anna Maria Partini – Biblioteca Ermetica – Edizioni Mediterranee Roma

 

 

Lug 2, 2012 - Rosa Croce d'Oro XVII° sec.    Commenti disabilitati su Commento ad un Poema Alchemico – della Fraternitas Aureae Rosae Crucis

Commento ad un Poema Alchemico – della Fraternitas Aureae Rosae Crucis

Si tratta di un testo cifrato del XVII° secolo, facente parte del Wellcome MS 259.

 

Il Sole è il Simbolo del Logos, Venere dell’Amore divino. Ma microcosmicamente parlando, il Sole è lo Spirito mentre Venere è l’Anima Nuova.

 

Il Poema inizia specificando che lo Spirito si è fatto amante dell’Anima, anche se ancora non vi è unito.

 

<<Già di venere un giorno

 

 Fattosi amante il Sole

 

 Parve s’udisse dir queste parole>>

 

 Lo Spirito raccomanda all’anima di tendere sempre verso di lui, in un puro orientamento, di portarlo nel suo Cuore.

 

<<Vieni pur stringemi al seno>>

 

Il Sole parla con Venere, chiamata Trina del terzo cielo, che nella commedia di Dante è proprio quello di Venere, ove regna l’Amore. Nel terzo cielo dantesco troviamo Cunizza da Romano che dice:

 

<<Cunizza fui chiamata, e qui refulgo 

 

     perché mi vinse il lume d’esta stella;…>>

 

Essa è l’immagine di colui o colei che si dona all’Altro in lui, alla Scintilla Spirituale, la Stella, che brilla al centro del suo microcosmo.

 

 <<Trina del terzo ciel alma regina>>

 

Lo Spirito dice all’Anima Nuova che dovranno ancora soggiornare nel regno di Ade, che è l’immagine della natura caduta e non dell’aldilà.

 

 <<Che là farem soggiorno

 

 Entro il nero contorno

 

 Del spaventoso dio che Stigge impera>>

 

Il Sole propone a Venere di rubare l’Aquila di Zeus. Essa era portatrice delle folgori che Zeus scagliava verso i suoi nemici. Lo Spirito annuncia all’anima nuova la loro imminente unione, grazie alla quale acquisire la Nuova Coscienza (l’aquila di Giove) grazie alla quale impiegare il terzo potere della coscienza, quello di distacco interiore (la folgore di Zeus). Questa unione farà nascere l’Anima-Spirito, infatti da Mercurio il Sole dice a venere che prenderanno il rossore dei suoi capelli. Il rosso è il colore del cinabro, solfuro di mercurio, ovvero Hg (mercurio) + S (Zolfo) –> HgS (Solfuro di Mercurio o cinabro). questa è l’immagine dell’anima-spirito.

 

 <<Così tra stretti baci

 

 Meco verrai largamente a far la sera

 

 Poscia ladri del cielo

 

 Involarem all’avo dio tonante

 

 L’aquila sua volante

 

 E dal nuntio celeste

 

 I rossori del crin trarrem ben tosto>>

 

Il Sole prospetta a Venere una guerra con colui che è da una parte Prole del cielo ma dall’altra Figlio della terra. Questa è un’immagine dell’Io. Lo Spirito e l’Anima, uniti, grazie alla Nuova Coscienza, devono impiegare i poteri della personalità (la folgore) per vincere l’Io inferiore e trasmutare l’io superiore (di origine divina ma totalmente asservito alle forze della natura decaduta, qui chiamata il regno di ADE).

 

 <<Quindi fatto sopposto

 

 Di sanguinosa guerra

 

 Con colui che si arrolla

 

 Prole del ciel e figlio della terra>>

 

L’io è scaltro e cela i suoi scopi, e lo fa fingendosi arrendevole ma, anche quando sembra non ostacolare il cammino, in realtà è solo in attesa del momento giusto per farsi valere nuovamente e neutralizzare il pericolo di essere messo da parte.

 

<<Sotto vel di speranza

 

 Iniqua e vana

 

 Arrossendo le gote

 

 Il mondo inganna>>

 

I pari arcieri sono l’immagine del corpo astrale e della sua capacità di proiezione verso l’esterno dello stato emotivo dell’uomo. L’agitazione emotiva dell’io dev’essere  portata al silenzio. Questo è un lavoro che costa fatica e sotto certi aspetti anche sofferenza (stille di pianto).

 

Perché questo possa accadere è necessario un grande lavoro su di sé, sulla base della Nuova Coscienza, che deve dirigere il sistema della personalità, in modo che agisca coerentemente con il fine del cammino. 

 

 <<Con stille di pianto

 

 A questi pari arcieri

 

 Portaron con union pace e silenzio

 

 D’indi per cenno ancora

 

 Del vecchio nume e padre

 

 Con doppia sferza havra legge e comando

 

 Di servirci perfetto a nostri amori>>

 

Quando l’aspetto astrale della personalità è portato al silenzio, un nuovo essere del desiderio può nascere e manifestarsi. Si tratta di un veicolo adeguato a permanere entro la sfera ignea, il Campo Astrale, di una Scuola Spirituale autentica.

 

 <<Mentre noi stretti e uniti

 

 Con fidi baci e con fervor cocente

 

 Habitarem due notti il regno ardente>>

 

L’anima può così, vivere coscientemente nel nuovo campo di vita mentre lo Spirito, trasformerà sin all’ultima cellula la personalità materiale (con i suoi quattro corpi), trasfigurandola totalmente.

La Personalità è definita “consobrina” che significa cugina da parte di madre. La Madre, la Mater, è la Materia primordiale di cui tutto è composto e che è parte anch’essa di Dio. Tuttavia la personalità materiale è il frutto dell’impiego disarmonico delle potenzialità e delle forze di questa Materia. Essa, infatti, nel nostro campo di vita umano è piegata a servire le leggi del mondo caduto, della Natura della Morte, invece che quelle del Logos, di Dio. Per questo motivo la Personalità, figlia della Materia primordiale, impiegata sotto le leggi della natura caduta, è definita cugina da parte di Madre e non sorella. A motivo del suo asservimento alle leggi della Natura della Morte è detto di essa che è un <<adultero seno>, e che è <<infame e indegna>>. Tuttavia, anche se nella sua natura mortale vi è la radice di ogni errore ed una naturale propensione verso l’io, grazie al lavoro fatto dalla Nuova Coscienza al servizio dell’Anima-Spirito, ed al frutto che questo ha portato, la personalità potrà essere totalmente Trasfigurata nei suoi quattro corpi << Havra da un raggio dio Quaterno sole.>>

 

 <<Tu poi fra nostri ardori

 

 Invisibil’ al ciel farai ritorno

 

 Io de frutti raccolti

 

 Fatto ritroso arrossirò le guancie

 

 Di modo tal che ogn’hora

 

 Quell’adultero seno

 

 Della mia consobrina

 

 Infame e indegna

 

 Pure d’ogni suo error fatta constante

 

 Resa avida del suo sol amante

 

 Per conseguente heredità di prole

 

 Havra da un raggio dio

 

 Quaterno sole.”>>

 

Buon Cammino! 

 

Bibliografia: (dove è riportato il testo)

         La Magie de Rose-Croix d’Or – Alexandre de Danann  – ediz. Arché 2009

         Philosophia Hermetica” di F. Gualdi, a cura di Boella-Galli, ediz. Mediterranee

http://archives.wellcome.ac.uk/DServe/dserve.exe?dsqIni=Dserve.ini&dsqApp=Archive&dsqDb=Catalog&dsqCmd=show.tcl&dsqSearch=(RefNo==’MS259%2F3′)

Mar 8, 2012 - Fonti per Ricercatori, Rosa Croce d'Oro XVII° sec., Thesaurus Thesaurorum Rosa et Aurea Crucis    Commenti disabilitati su Thesaurus – qualche nota bibliografica

Thesaurus – qualche nota bibliografica

Desidero condividere qualche riferimento, che ho trovato, agli studiosi di documenti rosicruciani interessati al Thesaurus.

 

Del Thesaurus Thesaurorum Rosae et Aureae Crucis Testamentum – 1580 esistono diverse redazioni.

 

Due di queste si trovano presso le biblioteche di:

– Württembergische Landesbibliothek – Stuttgart

– Staats- und Universitätsbibliothek – Hamburg

 

Si tratta di manoscritti e quindi di non agevole consultazione essendo scritti per lo più in tedesco antico ma, se non ricordo male, non mancano certo pezzi in latino. La grafia a volte non è così facile da interpretare.

In lingua Italiana le edizioni Agape Prometeo avevano fatto una traduzione, pressoché completa (seppur con alcuni omissis), unendo due differenti fonti, integrando così quanto mancante nelle rispettive stesure originali. Questo testo, attualmente è, per quanto mi risulta, fuori edizione. Consiglio a chi interessa l’argomento, di provare a cercarne una copia in rete, magari fra i libri usati o se ne esistono reprint.

Nel testo delle Edizioni Mediterranee “La via della vera alchimia”, la seconda parte è la traduzione di una redazione del Thesaurus.

http://www.edizionimediterranee.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=1156&category_id=1&keyword=la+via+della+vera+alchimia&option=com_virtuemart&Itemid=60

 

Mi è giunta notizia anche di una se non addirittura due traduzioni in lingua francese, delle quali però non ho riferimenti precisi.

 

In lingua inglese la Vitriolum Publishing ha realizzato, in tiratura limitata (300 esemplari), una versione a colori del Thesaurus:

http://www.vitriolpublishing.com/#thesaurus

Non mi risultano altri riferimenti a questo teso. Chi ne avesse può aggiungerli nei commenti.

 

Buon cammino!             

Ott 26, 2011 - Eventi consigliati, Fonti per Ricercatori, Rosa Croce d'Oro XVII° sec.    Commenti disabilitati su Seminari di Novembre 2011 del Lectorium Rosicrucianum

Seminari di Novembre 2011 del Lectorium Rosicrucianum

Riporto, nuovamente, due appuntamenti organizzati dal Lectorium Rosicrucianum – Scuola Internazionale della Rosacroce d’Oro, come riportati nelle locandine che pubblicizzano gli eventi.

 

Il numero di telefono nel precedente post era errato, chi fosse interessato usi quello presente in questo post.

 

Si tratta di due seminari:

Entrambi gli eventi sono a ingresso libero, è però, gradita la prenotazione.

 

– 5 e 6 Novembre 2011: Seminario in due giorni; LA ROSACROCE D’ORO dalle origini al XXI° secolo, presso il Centro Regionale di Via Bicetti de Buttinoni, 1 Milano.

 

– 26 e 27 Novembre 2011: Seminario in due giorni; CAGLIOSTRO, SAINT GERMAIN, SAINT MARTIN E LA VIVENTE ROSACROCE, presso il Centro Regionale di Via Bicetti de Buttinoni, 1 Milano.

 

Per ulteriori informazioni
Telefonare al n° 346/8367901
e-mail: lombardia@rosacroce.info
o visitare il sito: www.rosacroce.info

 

ecco il dettaglio delle locandine:

 

LA ROSACROCE D’ORO
dalle origini al XXI° secolo

 

 
 
L’impulso spirituale della Rosacroce d’Oro ha toccato l’umanità diverse volte e continua a farlo tutt’oggi. Nella storia nacquero diversi movimenti, per rispondere ciascuno, entro le proprie possibilità, a questi tocchi della Fraternità della Rosacroce d’Oro. Vedremo, in due giorni, il filo sottile che lega tutte queste risposte, osservando fatti, documenti e date, ma sopratutto analizzando l’Insegnamento esoterico che si trovava, e tutt’ora si trova, alla base di tutte queste manifestazioni della Rosacroce d’Oro. Come chiusura del seminario, i partecipanti, avranno l’opportunità di prendere parte, nel nostro Tempio regionale della Rosacroce d’Oro ad uno dei nostri Servizi di Tempio, durante il quale potranno entrare in contatto con uno degli aspetti del lavoro concreto, che la Fraternità offre all’umanità per la sua rigenerazione.

 

 

Programma di Sabato 5 Novembre 2011

Ore 10,30 – 10,45Apertura seminario

Ore 10,45 – 12,30La Rosacroce d’Oro dal 16° al 18° sec.

Ore 14,00 – 14,45Workshop: Elementi base di Alchimia

Ore 14.45 – 15.30Consultazione fonti documentali (su vari supporti e Slide)

Programma di Domenica 6 Novembre 2011

Ore 10,30 – 11,30Workshop: Principi base di Cabalà

Ore 11.30 – 12.30 Movimenti Rosacroce d’Oro del XIX e XX° sec.

Ore 14,00 – 15,30Il Lectorium Rosicrucianum, storia e metodo.

Ore 16,00 – 16,45Servizio di Tempio per allievi e partecipanti al seminario

0re 17,00 – 17.10Chiusura seminario

 

 

 

presso la nostra sede di via BICETTI DE’ BUTTINONI, 1MILANO

 

Ingresso Libero – gradita prenotazione

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CAGLIOSTRO,SAINTGERMAIN, SAINT MARTINELAVIVENTEROSACROCE

 

Solleveremo un po’ il velo dei misteri occidentali attraverso la porta di questi emblematici personaggi.

 

Programma di Sabato 26 Novembre 2011

Ore 10,30 – 10,45Apertura seminario

Ore 14,00 – 15,45Cagliostro fra Massoneria e Rosacroce

Programma di Domenica 27 Novembre 2011

Ore 10,30- 12,30Saint Germain,Alchimia e Rosacroce

Ore 14,15-15,00Servizio di Tempio per allievi e partecipanti al seminario

Ore 15,00-15,30Chiusura seminario

 

 

presso la nostra sede di via BICETTI DE’ BUTTINONI, 1MILANO

Ingresso Libero – gradita prenotazione

 

Lug 15, 2011 - Rosa Croce d'Oro XVII° sec.    Commenti disabilitati su Il Giubilo del Rosacroce

Il Giubilo del Rosacroce

La preghiera che seguirà si trova come introduzione alla prima orazione pomeridiana, de “La Croce d’Oro o Breviario della Confraternita della Rosa Croce d’Oro”, opera del XVII° secolo, contenuto ne “La Magie de la Rose Croix d’Or” edizione  Archè, Milano 2009.

 

Il libro è in lingua francese e la preghiera originale è in latino. Non la riporto in francese, ma ne do una traduzione da me fatta, per renderla leggibile anche a chi non ha dimestichezza con il francese.

Questo breviario utilizza una forma espressiva di tipo mistico, seppur contenga connotazioni magiche.

Ad una prima lettura sembra essere legato alla fede cattolica, mentre altri scritti classici sembrano essere legati a quella luterana.

Gli scritti rosicruciani, nella loro essenza sono legati solo all’autentico cristianesimo interiore, un cristianesimo per sua natura gnostico.

Ogni riferimento a specifiche chiese (intese come comunità confessionali, es cattolica, luterana etc..) deve essere visto solo come una sfumatura necessaria, al lavoro di quel gruppo di Rosacroce e legato a quel preciso momento storico e luogo geografico.

 

Ecco il testo:

 

<<Il nostro cuore è pronto, o dio, per suonare e cantare giubilanti, per te, in voce e spirito, poiché tu sei la gloria della nostra coscienza: rendiamo grazia al tuo nome divino, poiché grande è la tua misericordia dall’alto dei cieli. Fa che aspiriamo al luogo ove si canta a tua lode e gloria per i secoli dei secoli. Amen.>>

 

Questa preghiera esprime lo stato d’animo giubilante di un uomo che loda Dio in sé.

Un uomo che, costantemente orientato sul Dio in lui, lo riconosce come “gloria” della propria coscienza.

Egli è consapevole che quando vive in armonia con il dio in lui, la sua coscienza è uno strumento al servizio della rigenerazione, della trasfigurazione.

Egli rende grazie al nome divino.

Cos’è questo nome divino se non l’immagine stessa di Dio, lo stato d’essere, che è l’obiettivo del lavoro interiore del Rosacroce?

Per perseverare in questo lavoro è necessario mantenere viva nella propria anima l’aspirazione ad una vita totalmente rigenerata, trasfigurata, ed allora il Rosacroce chiede che la sua aspirazione sia nutrita da Dio.

 

Buon cammino!

 

Bibliografia:

La Magie de la Rose Croix d’Or, Milano, Archè 2009