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Commento ad un Poema Alchemico – della Fraternitas Aureae Rosae Crucis

Si tratta di un testo cifrato del XVII° secolo, facente parte del Wellcome MS 259.

 

Il Sole è il Simbolo del Logos, Venere dell’Amore divino. Ma microcosmicamente parlando, il Sole è lo Spirito mentre Venere è l’Anima Nuova.

 

Il Poema inizia specificando che lo Spirito si è fatto amante dell’Anima, anche se ancora non vi è unito.

 

<<Già di venere un giorno

 

 Fattosi amante il Sole

 

 Parve s’udisse dir queste parole>>

 

 Lo Spirito raccomanda all’anima di tendere sempre verso di lui, in un puro orientamento, di portarlo nel suo Cuore.

 

<<Vieni pur stringemi al seno>>

 

Il Sole parla con Venere, chiamata Trina del terzo cielo, che nella commedia di Dante è proprio quello di Venere, ove regna l’Amore. Nel terzo cielo dantesco troviamo Cunizza da Romano che dice:

 

<<Cunizza fui chiamata, e qui refulgo 

 

     perché mi vinse il lume d’esta stella;…>>

 

Essa è l’immagine di colui o colei che si dona all’Altro in lui, alla Scintilla Spirituale, la Stella, che brilla al centro del suo microcosmo.

 

 <<Trina del terzo ciel alma regina>>

 

Lo Spirito dice all’Anima Nuova che dovranno ancora soggiornare nel regno di Ade, che è l’immagine della natura caduta e non dell’aldilà.

 

 <<Che là farem soggiorno

 

 Entro il nero contorno

 

 Del spaventoso dio che Stigge impera>>

 

Il Sole propone a Venere di rubare l’Aquila di Zeus. Essa era portatrice delle folgori che Zeus scagliava verso i suoi nemici. Lo Spirito annuncia all’anima nuova la loro imminente unione, grazie alla quale acquisire la Nuova Coscienza (l’aquila di Giove) grazie alla quale impiegare il terzo potere della coscienza, quello di distacco interiore (la folgore di Zeus). Questa unione farà nascere l’Anima-Spirito, infatti da Mercurio il Sole dice a venere che prenderanno il rossore dei suoi capelli. Il rosso è il colore del cinabro, solfuro di mercurio, ovvero Hg (mercurio) + S (Zolfo) –> HgS (Solfuro di Mercurio o cinabro). questa è l’immagine dell’anima-spirito.

 

 <<Così tra stretti baci

 

 Meco verrai largamente a far la sera

 

 Poscia ladri del cielo

 

 Involarem all’avo dio tonante

 

 L’aquila sua volante

 

 E dal nuntio celeste

 

 I rossori del crin trarrem ben tosto>>

 

Il Sole prospetta a Venere una guerra con colui che è da una parte Prole del cielo ma dall’altra Figlio della terra. Questa è un’immagine dell’Io. Lo Spirito e l’Anima, uniti, grazie alla Nuova Coscienza, devono impiegare i poteri della personalità (la folgore) per vincere l’Io inferiore e trasmutare l’io superiore (di origine divina ma totalmente asservito alle forze della natura decaduta, qui chiamata il regno di ADE).

 

 <<Quindi fatto sopposto

 

 Di sanguinosa guerra

 

 Con colui che si arrolla

 

 Prole del ciel e figlio della terra>>

 

L’io è scaltro e cela i suoi scopi, e lo fa fingendosi arrendevole ma, anche quando sembra non ostacolare il cammino, in realtà è solo in attesa del momento giusto per farsi valere nuovamente e neutralizzare il pericolo di essere messo da parte.

 

<<Sotto vel di speranza

 

 Iniqua e vana

 

 Arrossendo le gote

 

 Il mondo inganna>>

 

I pari arcieri sono l’immagine del corpo astrale e della sua capacità di proiezione verso l’esterno dello stato emotivo dell’uomo. L’agitazione emotiva dell’io dev’essere  portata al silenzio. Questo è un lavoro che costa fatica e sotto certi aspetti anche sofferenza (stille di pianto).

 

Perché questo possa accadere è necessario un grande lavoro su di sé, sulla base della Nuova Coscienza, che deve dirigere il sistema della personalità, in modo che agisca coerentemente con il fine del cammino. 

 

 <<Con stille di pianto

 

 A questi pari arcieri

 

 Portaron con union pace e silenzio

 

 D’indi per cenno ancora

 

 Del vecchio nume e padre

 

 Con doppia sferza havra legge e comando

 

 Di servirci perfetto a nostri amori>>

 

Quando l’aspetto astrale della personalità è portato al silenzio, un nuovo essere del desiderio può nascere e manifestarsi. Si tratta di un veicolo adeguato a permanere entro la sfera ignea, il Campo Astrale, di una Scuola Spirituale autentica.

 

 <<Mentre noi stretti e uniti

 

 Con fidi baci e con fervor cocente

 

 Habitarem due notti il regno ardente>>

 

L’anima può così, vivere coscientemente nel nuovo campo di vita mentre lo Spirito, trasformerà sin all’ultima cellula la personalità materiale (con i suoi quattro corpi), trasfigurandola totalmente.

La Personalità è definita “consobrina” che significa cugina da parte di madre. La Madre, la Mater, è la Materia primordiale di cui tutto è composto e che è parte anch’essa di Dio. Tuttavia la personalità materiale è il frutto dell’impiego disarmonico delle potenzialità e delle forze di questa Materia. Essa, infatti, nel nostro campo di vita umano è piegata a servire le leggi del mondo caduto, della Natura della Morte, invece che quelle del Logos, di Dio. Per questo motivo la Personalità, figlia della Materia primordiale, impiegata sotto le leggi della natura caduta, è definita cugina da parte di Madre e non sorella. A motivo del suo asservimento alle leggi della Natura della Morte è detto di essa che è un <<adultero seno>, e che è <<infame e indegna>>. Tuttavia, anche se nella sua natura mortale vi è la radice di ogni errore ed una naturale propensione verso l’io, grazie al lavoro fatto dalla Nuova Coscienza al servizio dell’Anima-Spirito, ed al frutto che questo ha portato, la personalità potrà essere totalmente Trasfigurata nei suoi quattro corpi << Havra da un raggio dio Quaterno sole.>>

 

 <<Tu poi fra nostri ardori

 

 Invisibil’ al ciel farai ritorno

 

 Io de frutti raccolti

 

 Fatto ritroso arrossirò le guancie

 

 Di modo tal che ogn’hora

 

 Quell’adultero seno

 

 Della mia consobrina

 

 Infame e indegna

 

 Pure d’ogni suo error fatta constante

 

 Resa avida del suo sol amante

 

 Per conseguente heredità di prole

 

 Havra da un raggio dio

 

 Quaterno sole.”>>

 

Buon Cammino! 

 

Bibliografia: (dove è riportato il testo)

         La Magie de Rose-Croix d’Or – Alexandre de Danann  – ediz. Arché 2009

         Philosophia Hermetica” di F. Gualdi, a cura di Boella-Galli, ediz. Mediterranee

http://archives.wellcome.ac.uk/DServe/dserve.exe?dsqIni=Dserve.ini&dsqApp=Archive&dsqDb=Catalog&dsqCmd=show.tcl&dsqSearch=(RefNo==’MS259%2F3′)

Commento ad un Poema Alchemico – della Fraternitas Aureae Rosae Crucisultima modifica: 2012-07-02T22:04:49+02:00da cubica-rc
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