Il Liber M e la conoscenza di sé

Nell’ultimo post sulla Fama Fraternitatis abbiamo lasciato C.R.C. a Damcar.

<<Vi perfezionò la sua conoscenza dell’arabo, tanto che già l’anno seguente tradusse in buon latino il “Liber M”, che portò via con sé.  

Lì apprese la fisica e la matematica;   e di ciò il mondo avrebbe potuto veramente rallegrarsi, se avesse avuto più amore e meno invidia.

Dopo tre anni, munito del salvacondotto adeguato, partì;   attraversò il golfo arabico e arrivò in Egitto, dove si trattenne per breve tempo a studiare con attenzione piante e creature>>.

Grazie all’esperienza in una Scuola avente le caratteristiche che la parola Damcar suggerisce, (vedi il post “I saggi di Damcar”) C.R.C. il prototipo del candidato ai misteri, è in grado di tradurre “in buon latino il Liber M”.

Il liber M è il Liber Mundi, ed anche il Liber Minutus Mundi (Microcosmo). Conoscere il Liber M significa comprendere profondamente le leggi che governano questa natura in generale e l’uomo in particolare.

Questa parte del racconto suggerisce che dopo aver recuperato un contatto con i misteri del passato dell’umanità, questi devono essere adeguati al periodo attuale per poter essere nuovamente impiegati.

Per poter, però, adeguare una qualsiasi cosa, questa dev’essere diventata un possesso interiore, difatti leggiamo <<tradusse in buon latino il “Liber M”, che portò via con sé>>.

Dopo tre anni C.R.C si recò in egitto. Tre sono i centri dell’uomo che devono essere rinnovati e sono:

– Testa (pensiero)
– Cuore (desiderio)
– Bacino (volontà)

Solo dopo aver intrapreso almeno una elementare purificazione di questi tre centri è possibile avvicinarsi ai misteri, attraverso l’Iniziazione. Tale purificazione elementare costituisce <<un adeguato salvacondotto>>. Nel testo che può considerarsi il testamento spirituale di Cagliostro leggiamo che <<ogni luce viene da Oriente, ogni iniziazione dall’Egitto>>. L’egitto è così il simbolo dell’Iniziazione ai Misteri.

In Egitto C.R.C. studiò piante e creature. Si tratta di divenire coscienti del proprio stato eterico e astrale, ma una volta compreso il proprio stato di vita è necessario andare oltre ed iniziare concretamente un lavoro su di sé. Ecco perché C.R.C. non si attarda in Egitto ma vi permane solo per breve tempo.

Si noti come la comprensione del proprio stato d’essere sotto gli aspetti eterico e astrale sia possibile solo dopo essere approdati a Damcar. Solo con gli occhi della coscienza che si è gradualmente formata, dall’inizio del viaggio sino al lavoro intrapreso a Damcar, è possibile vedere veramente il proprio stato d’essere. Solo con questo nuovo principio di Coscienza si può applicare una vera auto-osservazione che porti ad una reale presa di coscienza del proprio stato d’essere.

Buon Cammino!

Il Liber M e la conoscenza di séultima modifica: 2011-09-17T16:07:00+02:00da cubica-rc
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3 Commenti

  • Grazie per queste spiegazioni.

    Quante verità preziose, rivelate in testi così oscuri.

    Ultimamente mi chiedo spesso – di fronte a questi testi dal linguaggio direi incomprensibile per chi non possiede le adeguate chiavi interpretative – se ormai nel 2011 sia utile e conveniente esprimere Verità e Sapienzain modo così misterioso, che volutamente PARLA solo A CHI SA.

    Nell’epoca di internet, di emancipazione delle masse, di risveglio collettivo, di fisica quantistica che affianca e sostiene ciò che la spiritualità dice da sempre …. ecco, in un tale momento che privilegia la chiarezza e la immediatezza concettuale, le Scuole Initiatiche dovrebbero forse fare un opera di rinnovamento del linguaggio:

    basta parlare d’Egitto, di Damcar e di Liber Mundi!

    Il rischio non è forse quello di mantenere un intellettualismo che annoia ed è poco disponibile per l’uomo della strada? eppure è lui che disperatamente oggi cerca la Verità, la chiave di se stesso, e dobbiamo poterla condividere con lui in modo chiaro e immediato. Perchè la Verità è semplice, nei secoli si è dovuta a tal punto complicarla poiché chi la diffondeva veniva perseguitato, ma oggi non è più così.

    insomma io mi chiedo: NEL 2011 HA ANCORA SENSO USARE IL LINGUAGGIO INIZIATICO? ( che poi tra l’altro si deve tradurre di continuo per renderlo comprensibile…)

  • Ciao Marcella,

    scusa per il ritardo nella risposta. Le Scuole dei Misteri di oggi, usano un linguaggio attuale ed immediato. Per esempio se leggi “L’uomo Nuovo” di J. V. Rijckenborgh, non troverai immagini criptiche ma spiegazioni con un linguaggio sicuramente più moderno. Tuttavia i testi classici che qui commento sono delle testimonianze di come l’insegnamento si è offerto all’umanità nei tempi.

    Sicuramente la Quantistica sta riscoprendo verità che nei Templi iniziatici sono note dall’alba dei tempi.

    Certo i modelli quantistici sono interesanti perché possono applicarsi dal mondo sub-atomico sino all’intera estensione dell’Universo (come in alto così in basso).

    Si può anche parlare dell’Insegnamento con le immagini provenienti dalla Quantistica, però, quanta gente sa veramente qualcosa di questo argomento e non solo quello che viene diffuso negli ambianti new age in relazione ad esso?

    In una conferenza pubblica sulla Storia della Rosacroce, parlando dell’insegnamento, uno dei due oratori, ha fatto un parallelo con una teoria dei buchi neri e nessuno dei presenti ha colto il senso, anzi è giunta persino una richiesta di essere più comprensibili perché non tutti conoscono questi argomenti.

    Qualche anno fa ci fu una conferenza pubblica dal titolo “Quantistica e Spiritualità”, intervennero quattro persone.

    I documenti ai quali mi rifersco nei miei post, nonostante il linguaggio, mantengono intatta la loro forza e testimonianza ed è per questo motivo che li tratto nel blog. Spero che questi post possano contribuire a stimolare la “ricerca”.

    Buon cammino!

  • Ciao e grazie per la tua risposta!
    Certo, la “semplicità” è sempre una bella sfida quando si toccano certi argomenti. Però piano piano ci si può arrivare. Penso a certi autori specie nel mondo anglosassone che comunque sono riusciti a raggiungere milioni di persone con un linguaggio divulgativo “intrigante”, autori come Bruce Lipton o a Gregg Braden, i cui messaggi sono coerenti con quello delle scuole gnostiche.

    Un limite forse di questi bei testi rosacrociani che hai citato, è che non si trovano distribuiti normalmente nelle librerie, o almeno non dalle mie parti, e così una grande parte di pubblico è all’oscuro anche della loro esistenza.

    Infine, un paradosso: ovvero quando l’eccessiva semplicità diventa inganno.
    Gli antichi usavano fare ricorso al mito e alla favola, per spiegare e far ricordare l’insegnamento e la morale (pensiamo ad es. alle favole di Esopo o ai miti platonici o a quelli indù).
    Le parabole del vangelo sono la stessa cosa, contengono le verità gnostiche proposte per metafore ed esempi vicino all’immaginario umano di quei tempi.
    E’ atroce pensare che poi nel corso dei secoli le metafore sono state prese LETTERALMENTE snaturando il messaggio vero che portavano in origine, e che la tradizione cristiana ci abbia costruito sopra la sua cattedrale artificiosa di inganni e mistificazioni.

    Sarebbe ora di spiegare con molta chiarezza e punto per punto, gli inganni interpretativi su cui è fondato il cristianesimo, che ancora si fa gioco della fede e della ragione dei suoi adepti più in buona fede. Sono certa che le alte gerarchie SANNO la verità, è impensabile che siano così sprovvedute da non sapere!

    ciao e grazie ancora per questo bel blog, che seguo con piacere.