Mag 7, 2010 - Fama Fraternitatis Rosae Crucis 1614    Commenti disabilitati su Il LIBRER NATURAE O REGULA DI TUTTE LE ARTI

Il LIBRER NATURAE O REGULA DI TUTTE LE ARTI

“Certo questo nostro rozzo mondo ne profitterà ben poco, sorriderà e se ne farà beffe. La superbia e la cupidigia dei dotti, poi, sono così grandi, da non permettere loro di accordarsi; se solo fossero uniti, potrebbero comporre assieme un Liber Naturae, o Regula di tutte le arti, raccogliendo nozioni da tutto ciò che Dio ci ha donato così generosamente in questi

tempi; invece essi sono fra loro rivali e nemici, e sono attaccati alle vecchie dottrine, stimano Porfirio, Aristotele e Galeno (che se fossero ancora in vita, abbandonerebbero con gioia le loro dottrine errate) e tutto ciò che sembra conoscenza più della chiara e manifesta luce e verità; essi sono troppo deboli per un’opera così impegnativa, e sebbene in teologia, medicina e matematica, la verità confuti tutto ciò, il vecchio nemico mette in opera tutta la sua astuzia e invidia ostacolando questi progressi e rendendoli impopolari con l’aiuto di mestatori e di girovaghi.
Per attuare una riforma generale, il piissimo e illuminatissimo Padre e Fratello C.R.C., tedesco, capo e fondatore della nostra
Confraternita, ha faticato assai e per lungo tempo.”

 

La Fama ci dice che La superbia e la cupidigia dei dotti non consente loro di comprendere l’appello della Fraternità della Rosacroce.

 

Essa ci dice che, se fossero uniti, potrebbero comporre un Liber Naturae, o regula di tutte le arti, raccogliendo nozioni da tutto ciò che Dio ci ha donato così generosamente in questi tempi.

 

Appare evidente che uomini affetti da superbia e cupidigia difficilmente potrebbero essere uniti fra loro, se non superficialmente e curando, in realtà, solo il proprio interesse.

 

Ma è solo questo a cui alludono i due passaggi appena citati?

 

No, forse no!

 

L’uomo è profondamente diviso in se stesso. Diverse forze in lui condizionano il suo essere.

 

L’uomo crede di essere sempre uguale a se stesso, ma in lui vi sono diversi io che sono in lotta fra loro per il potere, proprio come nel caso dei dotti.

 

Anche fra questi io ci possono essere delle alleanze, costruitesi per simpatia e volte alla vittoria su altri io o ad alleanze di io.

 

Come nel caso dei dotti citati dalla fama, una vera unità è però impossibile fra gli io.

Tra i fattori che condizionano la coscienza dell’uomo, oltre a questa gran quantità di io si deve aggiungere l’influenza del Karma.

 

Si deve poi considerare che nell’uomo vi sono due nature, una naturale e una divina.

L’unità è il simbolo del divino. La Bibbia (sia quella ebraica sia quella cristiana) inizia con la Genesi e la prima lettera è la Beth (lettera b), che in ebraico vale 2. Il due è il simbolo della natura materiale, duale: giorno e notte, Bene e Male, Positivo e Negativo ecc..

 

L’uno è invece l’origine del tutto è il simbolo di Dio stesso.

 

L’uomo che manifesta in sé l’Unità, l’Uno, è perfettamente in grado di comporre un Liber naturae, o regula di tutte le arti ,per percorrere il cammino che conduce verso l’alto.

 

Questo vale per il singolo come per l’insieme di tutti coloro che manifestano L’Uno in sé stessi.

 

La Fama ci ricorda che, il vecchio nemico mette in opera tutta la sua astuzia e invidia ostacolando questi progressi rendendoli impopolari con l’aiuto di mestatori e di girovaghi.

 

Chi è il vecchio nemico?

 

L’Ego e le forze naturali decadute ad esso legate, gli Eoni della natura decaduta, sono il vecchio nemico.

 

Si tratta di un Vecchio nemico perché esiste fin dal momento della caduta, quindi è vecchio di eoni intesi come grandi quantità di tempo).

 

In questo caso l’Ego che si manifesta in un incarnazione. non deve essere inteso solo con quello che si esprime nella vita presente ma come il riflesso dell’ Io superiore, ovvero la risultante delle forze, tensioni,valori delle personalità che hanno abitato il microcosmo, dal quale origina.

 

Come opera il “Vecchio nemico”?

 

Esso opera mediante mestatori e girovaghi.

 

Chi sono i mestatori e i girovaghi?

 

Un mestatore è uno che agita e tesse intrighi; un girovago è uno che non si ferma mai, uno che è in continuo movimento.

 

Mestare e intrigare: questo è il metodo del “Vecchio nemico”.

 

Questo metodo è applicato sia fuori di noi sia dentro di noi, anzi potremmo dire che vi è una certa sinergia fra la sua applicazione esteriore e quella interiore.

 

Se siamo agitati e sballottati in tutte le direzioni, difficilmente saremo nella giusta disposizione interiore per udire l’Appello della nostra Anima Divina per la Riforma Interiore del nostro essere.

 

Il nostro Ego fa di tutto per distrarci dall’udire tale Appello.

 

Crearci delle tensioni interiori delle agitazioni è sicuramente uno dei modi più efficaci per non consentire alla coscienza di dedicarsi ad altro.

 

Quando la nostra coscienza arriva ad un punto in cui nemmeno l’agitazione riesce ad allontanarla permanentemente dalla disposizione al cammino di rigenerazione dell’essere, allora l’Ego deve correre ai ripari.

 

A questo punto, l’Ego usa un’altro modo per deviare la coscienza dal suo percorso verso il Divino.

 

In cosa consiste quest’altro metodo?

 

l’Ego finge di partecipare alle esigenze della coscienza e ci accompagna nella nostra ricerca del divino.

 

A quale scopo, lo fa?

 

Lo fa per poter instillare illusioni sul cammino e farci perdere tempo, facendoci saltare da un percorso all’altro, facendo di noi dei girovaghi.

 

L’Ego mesta, tesse intrighi e fa di noi dei girovaghi, ecco come il Vecchio nemico cerca di ostacolare i nostri progressi sul cammino.

 

Per aiutare l’uomo a liberarsi dai condizionamenti interiori e giungere a manifestare l’Uno, la Fraternità della Rosacroce ha  portato all’uomo un insegnamento, un metodo ed una forza.

 

Per poter realizzare una così soccorrevole opera ci sono voluti grandi sforzi in abnegazione di sé, da parte di tutti coloro che vi hanno partecipato. Ecco perché la Fama ci rammenta che:

 

“Per attuare una riforma generale (interiore dell’essere), il piissimo e illuminatissimo Padre e Fratello C.R., tedesco, capo e fondatore della nostra Confraternita, ha faticato assai e per lungo tempo.”

 
Che si possa profittare tutti di questa così soccorrevole opera, di nostro Padre e Fratello C.R.C.


Buon Cammino!

 

Il LIBRER NATURAE O REGULA DI TUTTE LE ARTIultima modifica: 2010-05-07T10:29:00+02:00da cubica-rc
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