Dic 8, 2012 - Fama Fraternitatis Rosae Crucis 1614, Fama Fraternitatis; Fratello C.R.C., Cristiano Ros    Commenti disabilitati su Da Fez alla nascita della Fraternità (Parte 3)

Da Fez alla nascita della Fraternità (Parte 3)

 

La nascita della Fraternità della Rosacroce

 

<<Non dimentichiamo, però, il nostro amato padre, Fr. C.R.   che dopo molti e faticosi viaggi, per diffondere un verace insegnamento, spesso con pessimi risultati, ritornò in Germania, paese che (per via dei suoi imminenti cambiamenti e delle strane e pericolose contese) amava teneramente..>>

 

Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affisse sulla porta della cattedrale di Wittenberg le sue 95 tesi, inoltre nel 1534 uscì la prima Bibbia tradotta integralmente in Tedesco proprio da Lutero. Questi furono i prodromi della nascita di un approccio più diretto al Cristianesimo da parte di tutti. Prima di Lutero, infatti, la lettura della Bibbia era mediata dal clero, adesso sarebbe stata alla portata di tutti coloro che sapevano leggere. Sicuramente non tutto il popolo poteva permettersi l’istruzione necessaria a saper leggere o l’acquisto di una Bibbia, tuttavia almeno quelli che possedevano questi requisiti, avrebbero potuto studiare liberamente, e senza mediazioni, l’insegnamento cristiano.  

 

La naturale predisposizione alla religiosità del popolo tedesco e la nuova e stimolante atmosfera intellettuale e mistica del momento, erano la culla ideale per far nascere un movimento avente lo scopo di diffondersi rapidamente in tutta l’Europa del tempo.

 

 

 

<<Là, avrebbe potuto mettersi in luce con la sua arte e, in particolar modo, con la “transmutatio metallorum” (n.d.t: la trasmutazione dei metalli), tuttavia egli stimò che il cielo e i suoi abitanti, gli uomini, avessero (per lui) un’importanza molto più grande di ogni sfarzo e vana gloria.>>

 

Il vero operaio nella Vigna del Signore, è in grado di trasmutare i metalli, ovvero, di realizzare la Trasfigurazione. Ne conosce il processo e può realizzarlo in se stesso.  Un simile inviato antepone il bene per gli altri alla gloria personale. Lo scopo del lavoro di un simile operaio è di offrire quanto ha ricevuto da Dio, a tutti coloro che brancolano ancora nelle tenebre di questa natura. Egli sacrifica il suo tempo, i suoi sforzi e dedica tutto se stesso a questo lavoro di Salvezza.

 

<<Si costruì un’ampia dimora confortevole, dove meditò sui suoi viaggi e sulla sua filosofia, che condensò in un preciso memoriale.>>

 

Il primo passo per il lavoro di un inviato è di edificare una Scuola o un’Ordine, nel quale accogliere coloro che <<amano l’inquietudine>>.

 

Il secondo passo è tracciare le linee di una filosofia adeguata al momento, capace di essere una base di approfondimento per tutti i seri cercatori.

 

Un vero Inviato è un testimone e come tale può rendere testimonianza dei processi di cui parla, come CRC che ne realizzò <<un preciso memoriale>>.

 

<<Li, consacrò gran parte del suo tempo allo studio della matematica e costruì, “ex omnibus huius artis partibus” (originati dalle diverse parti dell’arte), numerosi begli strumenti, di cui tutta­via, ci rimane ben poco, come più avanti apparirà chiaramente più avanti.>>

 

Costruita la Scuola, tracciata la filosofia e testimoniata la concreta possibilità, è ora il momento di codificare un metodo concreto.

 

<<Cinque anni dopo, tornò a vagheggiare l’agognata riforma e, disperando dell’aiuto e del soste­gno di altri, decise ‑.essendo laborioso, alacre e infaticabile.‑ di tentarla lui stesso, assieme a pochi collaboratori.>>

 

Prima di poter aprire i battenti a un vasto numero di cercatori è necessario costruire un nucleo solido di persone adatte all’opera.

 

<<A tal fine, invitò tre fratelli del suo primo convento, Fr. G.V., Fr. I.A. e Fr. I.O., per i quali aveva un affetto particolare, e che avevano una conoscenza delle ar­ti superiore a quella allora usuale.   Fece contrarre con lui, da ciascuno dei tre, un solenne impegno d’essere fedeli, diligenti e silenziosi, e di trascrive­re scrupolosamente tutte le istruzioni che avrebbe dato loro, affinché i futuri membri che sarebbero stati ammessi nella Fraternità, grazie a una partico­lare rivelazione, non fossero ingannati nemmeno su una sillaba o parola.>>

 

Cosa rappresentano questi tre fratelli che CRC invitò?

 

Supponiamo che le lettere puntate non siano l’abbreviazione di nome e cognome, o di nomi mistici, ma cifre. Supponiamo, inoltre, che sia stato usato lo stesso schema di corrispondenza lettere / numeri usato nelle Nozze Alchemiche, per cifrare il nome della Vergine Alchimia.

 

Lettera

Valore numerico

a

1

b

2

c

3

d

4

e

5

f

6

g

7

h

8

I

9

k

10

l

11

m

12

n

13

o

14

p

15

q

16

r

17

s

18

t

19

u, v

20

x

21

y

22

z

23

 

In base a queste premesse vediamo cosa i tre nomi suggeriscono:

 

Fr. G.V.:

 

G=7 V=20 facciamo la riduzione teosofica della sigla GV, quindi 20+7= 27 da cui 2+7= 9, che quindi è la riduzione teosofica di 27.

 

Fr. I.A. :

 

I= 9 A=1 facciamo la riduzione teosofica della sigla IA, quindi 9+1 = 10 da cui 1+0 =1 , che quindi è la riduzione teosofica di 10.

 

Fr. I.O.:

 

I=9 O=14 facciamo la riduzione teosofica della sigla  IO, quindi 9+14 = 23 da cui 2+3= 5, che quindi è la riduzione teosofica di 14.

 

I numeri 9, 1 e 5 appartengono a tre diverse regioni:

 

N      Regione          In Microcosmo        Poteri          Punti Trigonum

 

9 => Materiale           => Corpo         =>Volontà          => Scienza

 

1 => Divina                => Anima         =>Desiderio       => Religione

 

5 => Spirituale           => Spirito         =>Pensiero         => Filosofia

 

Questi tre Fratelli rappresentano la vera conoscenza di Religione, Filosofia e Scienza, nonché del metodo di lavoro sui tre aspetti del microcosmo (Spirito, Anima e Corpo), che deve fare da base al nucleo iniziale di una Scuola od Ordine del tipo descritto.

 

Essi sono anche l’immagine dell’azione dei primi tre raggi dello Spirito Settemplice.

 

La testimonianza di una simile opera, se mantenuta la più pura possibile, è in grado di orientare i cercatori verso il solo cammino adeguato alla loro salvezza. Per questo motivo leggiamo che << Fece contrarre con lui, da ciascuno dei tre, un solenne impegno d’essere fedeli, diligenti e silenziosi, e di trascrive­re scrupolosamente tutte le istruzioni che avrebbe dato loro …>.

 

Nel brano leggiamo che in futuro i membri sarebbero stati ammessi grazie a <<una partico­lare rivelazione>>.

 

Cos’è questa <<partico­lare rivelazione>>?

 

Si tratta del riconoscimento interiore, che l’altro in noi fa, dell’autentico insegnamento, quando vi è confrontato.

 

<<Così cominciò la Fraternità della Rosacroce.    All’inizio erano solo in quattro, furono essi a creare la lingua e la scrittura magica, avente un vasto lessico, di cui ancora oggi ci serviamo a lode e gloria di Dio; e in cui troviamo una grande saggezza.    Essi composero, anche, la prima parte del Libro M.>>

 

I tre citati Fratelli, assieme a C.R.C. formano l’immagine del quadrato della costruzione. Nel quadrato tutti gli angoli sono “retti”, quindi le vie per il Signore sono raddrizzate.

 

 <<Ma, poiché questo lavoro diveniva sempre più pesante e l’incredibile affluenza di malati ne ostaco­lava il compimento, e la nuova dimora, detta  “Sancti Spiritus”, era ora terminata,  essi decisero di far entrare nel­la loro fraternità altre persone.

 

A tal fine furono scelti Fr. R.C.,  figlio del fratello del suo defunto padre, Fr. B., abile pittore, e i fratelli G.G. e P.D., loro segretari, tutti tedeschi eccetto I.A.

 

Erano dunque otto, tutti celibi e in voto di castità.>>

 

Prima di poter ammettere altri fratelli, prima di rendere attivi gli altri raggi dello Spirito Settemplice, un Campo adeguato << la dimora, detta “Sancti Spiritus”>> deve essere preparato.

 

A questo punto vediamo gli altri 4 fratelli alla luce della medesima analisi fatta per i primi tre:

 

1.     Fr. R.C.: R=17, C= 3 quindi 17+3 = 20 da cui 2+0 = 2

 

2.     Fr. B.: B=2

 

3.     Fr. G.G.:  G= 7, G= 7 quindi 7+7 = 14 da cui 1+4 = 5

 

4.     Fr. P.D.: P=15, D=4 quindi 15+4=19= 10 da cui 1+0=1

 

I numeri 5 e 2 (che compare 2 volte) appartengono alla regione Spirituale, mentre il numero 1 a quella Divina. Vediamo, qui, che ben tre Fratelli rimandano alla vita Spirituale e uno a quella Animica.

 

Essi sono anche l’immagine degli altri quattro raggi dello Spirito Settemplice.

 

I primi tre fratelli erano equamente suddivisi fra le tre regioni (spirituale, divina e materiale) mentre i successivi quattro si dividono in tre della regione Spirituale e uno di quella Divina.

 

Il punto di contatto fra queste due fasi di lavoro è sempre l’Anima, che però in questa fase deve accogliere lo Spirito, lo Sposo.

 

L’introduzione di questi quattro fratelli, ovvero, della possibilità di lavorare anche con i restanti quattro raggi, rende il Campo di un simile Ordine o Scuola, assolutamente completo in ogni sua parte.

 

Nel brano leggiamo che i fratelli intenti nell’opera << Erano dunque otto, tutti celibi e in voto di castità.>>.

 

Perché è importante notare che erano in otto?

 

Cosa ci vuole suggerire questa indicazione?

 

L’ottava delle lettere dell’alfabeto Ebraico è la Het che vale appunto 8. Il suo significato è “steccato” essa rappresenta il campo di forza di una Fraternità al servizio del Divino. Esso cinta e protegge chi ne fa parte. La parola Het in Ebraico è formata da He Yod Tet. La Yod è simbolo della potenza attiva di YHWH, mentre le due lettere He e Tet messe assieme formano la parola HaT che significa Terrore, Spavento.

 

Nel mezzo del terrificante turbinio della vita ordinaria fatta dall’alternarsi di gioie e dolori, felicità e ansia, Paura e coraggio ecc… un Simile campo di Forza protegge, chi ne partecipa, dall’influenza di un simile mondo decaduto.

 

Questa protezione, offre al partecipante uno spazio ove egli può lavorare alla rigenerazione del microcosmo che abita. Questo campo gli da anche il necessario nutrimento, affinché possa essere fortificato in vista di questo Santo lavoro. Ecco perché l’8 è il complemento a 10 del 2. Si noti anche che il tetragramma divino, ovvero il nome di Dio composto di quattro lettere YHWH ha valore 26. Yod = 10, He = 5, Waw = 6, He = 5. La riduzione teosofica di 26 è uguale a 8.

 

Se cerchiamo la radice essenziale del Tetragramma troviamo il numero 9, numero appartenente alla sfera materiale. Quindi possiamo dire che Dio stesso offre nutrimento e protezione ai partecipanti ad un simile Campo di Forza, poiché la sua manifestazione, rappresentata dal Tetragramma, è in grado d’afferrare la materia facendo da ponte fra la materia decaduta è il mondo divino. L’immagine geroglifica dei simboli arcaici in cui la lingua ebraica era scritta prima dell’introduzione del quadrato (vedi alfabeto fenicio) ci presenta una mano che apre una finestra (dalla quale può entrare il soffio divino) questa finestra una volta aperta non può essere richiusa, poiché il divino stesso la blocca aperta con una Wav come gancio.

 

<<Insieme, riunirono in un solo Libro o Volume tutto ciò che l’uomo può auspicare, desiderare e sperare.

 

Anche se possiamo liberamente confessare che il mondo è molto migliorato negli ultimi cento anni, siamo certi che i nostri “Axiomata” rimarranno inamovibili fino alla fine del mondo e che il mondo non vedrà nulla di più, nemmeno nel suo ultimo e supremo istante, perché le nostre “Rotae”  ebbero inizio il giorno in cui Dio pronunciò il  “Fiat”  e cesseranno quando dirà  “Pereat”.    Tuttavia l’orologio di Dio batte ogni minuto, mentre i nostri, scarsi, suonano appena le ore.>>

 

La scienza del lavoro con i Sette Raggi è << tutto ciò che l’uomo può auspicare, desiderare e sperare>> per condurre a buon fine il processo della Trasfigurazione. Questa Santa Legge è attiva dal giorno in cui l’umanità originale cadde dal suo stato divino e divenne prigioniera della materia e durerà sino a quando l’ultimo microcosmo, ancora in condizione d’essere salvato non lo sia realmente.

 

(fine terza e ultima parte)

 

Buon cammino!

 

Da Fez alla nascita della Fraternità (Parte 3)ultima modifica: 2012-12-08T00:00:00+01:00da cubica-rc
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